Chi ha paura della Vulnerabilità in azienda?

Finora la parola vulnerabilità non è mai entrata nel lessico professionale. Gli ambienti di lavoro la rifuggono, ne hanno addirittura paura. Viene quindi scartata, omessa, dimenticata, ignorata: ma questo non significa che non ci sia.

C’è sempre stata, a dire il vero. Quello che è cambiato negli ultimissimi anni, è che finalmente non solo se ne parla, ma si comincia a considerarla una risorsa importante per collaborare meglio.

Per questo, grazie alla penna e al pensiero di Biancamaria Cavallini, Vulnerabilità entra di diritto nella collana “Voci del Lavoro Nuovo”, come quarto volume dopo Coraggio, Felicità, Partecipazione.

Ci sono diverse ragioni per cui nelle aziende non ha finora trovato spazio la vulnerabilità. Culture organizzative più tradizionali preferiscono enfatizzare l’abnegazione e l’autosufficienza e la vivono come un vero e proprio tabù. La si pensa inconciliabile con la spinta alla performance che caratterizza i contesti produttivi. Soprattutto, richiede una “quota extra” di fiducia per rassicurare che i risultati verranno comunque raggiunti.

 

Per Biancamaria Cavallini invece la vulnerabilità è forza e non equivale affatto ad essere fragili. Il suo libro sostiene che è arrivato il momento di apprezzare la vulnerabilità come uno strumento potente che ciascuno di noi può utilizzare per costruire fiducia, favorire l’innovazione e promuovere un ambiente di lavoro in cui è possibile esprimersi con maggiore libertà..

Non bisogna tuttavia cadere in trappole semplicistiche: fare entrare la vulnerabilità nel mondo del lavoro non è affatto un percorso privo di ostacoli, specialmente per i manager. Serve autoconsapevolezza per saperla governare e non esserne sopraffatti, per non perdere credibilità e autorevolezza, per non dare adito a fenomeni di de-responsabilizzazione, per trovare gli antidoti a tutto ciò che ha impedito finora il suo riconoscimento in ambito professionale.

Parleremo di Vulnerabilità assieme all’autrice Biancamaria Cavallini venerdì 22 alle 13, sui nostri profili LinkedIn e su quelli della casa editrice Franco Angeli.

 

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