Da un probabile licenziamento per furto al successo

Ultimamente mi sto molto appassionando alla storia di Olivetti e delle persone che lavoravano con lui.

Sono quindi rimasta incantata dalla narrazione di Lorenzo Baravalle di un episodio che non conoscevo. Quello di Natale Capellaro, figlio di una famiglia di calzolai, che entra come apprendista in fabbrica all’età di 14 anni, nel 1916, e ne diviene progettista delle macchine da calcolo meccaniche.

La sua ascesa in azienda sembra essere stata agevolata da un possibile furto. Accusato della sottrazione di alcuni materiali dall’officina, l’operaio si giustifica dimostrando che – con un loro diverso assemblaggio da lui testato a casa – il prodotto avrebbe avuto performance migliori.

Da un probabile licenziamento per furto al successo, suo e delle macchine da calcolo meccaniche Olivetti che a metà secolo diventano il top di gamma mondiale.

Riporto questo episodio – raccontato splendidamente da Baravalle, autore anche di podcast bellissimi – perché è la dimostrazione di quanto la proattività del singolo, unita a una visione manageriale non miope, possano dare vita a storie di lavoro incredibili, e avvincenti da ascoltare a decenni di distanza.

Grazie al team di EViso per regalare alla città di Saluzzo – in pieno spirito olivettiano – serate così piene di spunti e confronti.

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