Sottolineature – 3 libri per cercare lavoro

A volte mi rendo conto di essere un disco rotto, specie quando dico che non si parla abbastanza e con i giusti termini del lavoro che sta evolvendo.

Invece arrivano – praticamente tutti assieme – tre libri a smentirmi. Sono, lo dico subito, tre libri di tre amici. Amici bravi, competenti, preparati, seri.

Metto le mani avanti perché sono palesemente di parte, ma penso anche che se i libri sono validi bisogna parlarne, a ogni costo.

In questo caso bisogna parlarne perché trattano, ognuno da una angolazione differente, di come si cerca lavoro. E non solo chi frequenta le Risorse Umane dovrebbe aver capito quanto sia un’attività difficile, che richiede allenamento, skill specifiche, costanza, professionalità.

Luca Tamburrino, insieme a Emil Abirascid, si concentra su “Cosa e dove: strategie digitali di ricerca del lavoro” (FrancoAngeli) e lo grazie a un’esperienza alle spalle e una curiosità verso la tecnologia HR non comuni. Se state cercando un impiego o una nuova opportunità professionale, questo libro vi fornisce tutta una serie di strumenti e di indicazioni su tool che nemmeno esistevano qualche tempo fa.

Roberta Zantedeschi invece si interroga sul come, focalizzandosi su “Comunicare e scrivere per trovare lavoro” (Hoepli). Fa un salto concettuale importante, spiegando per oltre 250 pagine perché la comunicazione – nel lavoro – è una competenza che serve a tutti, che crea valore e che, soprattutto, non è un belletto o un paravento per nascondere mancanze strutturali.

Giulio Xhaët, infine, ci invita a riflettere sul perché. Nel suo “Da grande. Non è mai troppo tardi per capire chi potresti diventare” (Sonzogno) ci ricorda che non è peccato voler essere felici già adesso, senza proiettarci continuamente in un futuro fatto solo di passaggi di carriera, aumenti in busta paga, benefit crescenti. Anche nella vostra scelte professionali, il benchmark siate solo i voi stessi di ieri. E domani paragonatevi a come siete oggi.

Cosa, dove, come e perché: tutti elementi fondamentali in qualsiasi strategia, e naturalmente anche in una ricerca di lavoro. Manca il chi – che condizionerà inevitabilmente tutti gli altri parametri: quindi ogni persona li interpreterà a seconda del proprio passato e della propria idea di futuro (ovvero i propri obiettivi, cercando di stare nel flow, come dice Xhaët).

Manca anche il quando: anche se siete appena appena scontenti, il mio consiglio è di iniziare a riflettere il prima possibile sul percorso che vi aspetta, perché – come ogni trasformazione – non sarà banale.

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