Il titolo recita “Lo statuto delle lavoratrici”, ma la maggior parte del testo si applica a una buona parte di tutta la popolazione lavorante.
Nel suo ultimo libro, pubblicato da Bompiani, la giornalista Irene Soave mescola registro scientifico con storie personali per riscrivere in chiave contemporanea i diritti di chi lavora.
Lo fa sviscerando tutte le patologie del lavoro di oggi, in una sorta di monologo collettivo che dà voce tanto a studi e ricerche accademiche quanto a singoli episodi personali.
Vite professionali vessate dalla mancanza di possibilità di esprimersi, dall’opacità dei ruoli, dall’incapacità manageriale, da molestie e discriminazioni, dal progressivo sfilarsi dei sindacati.
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