
La scorsa settimana si è concluso il lavoro della giuria di Open Italy sulla valutazione delle start up operanti in ambito Digital HR e New Ways of Working. Non avevo mai presieduto una giuria, e da tempo non entravo in contatto diretto con così tante realtà di innovazione in Italia, quindi è stata un’esperienza di apprendimento in primo luogo per me.
Ecco cosa ho imparato:
- Il digitale può davvero far fare il salto necessario alle Risorse Umane, a patto che queste ultime non deroghino al loro compito principale, che è creare cornici di senso (possibilmente sensato) al lavoro che chiedono di svolgere ai propri collaboratori.
- Che il perimetro di azione delle Risorse Umane è molto più ampio di quanto non si possa pensare. I cedolini possono essere automatizzati, il badge può andare finalmente in pensione, le attività amministrative hanno poco valore se non sono spiegate adeguatamente. Anche qui, esattamente come nel marketing, vincerà la multicanalità e l’attenzione al viaggio che fa ciascun dipendente prima, durante e dopo essere entrato in contatto con l’organizzazione, nonché la personalizzazione del vissuto professionale, organizzativo e di apprendimento. La people experience è carta straccia se i manager per primi non hanno voglia di spendersi con generosità.
- Collaborazione, co-creazione, abbattimento dei silos aziendali sono gli asset dell’azienda del futuro: se HR per primo non ci lavora, come si può pensare che entri nella cultura organizzativa?
ottime osservazioni e reminder per tutti. noi. Grazie!
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