Podcast di lavoro (e non) che consiglio

Il mio Wrapped 2024 di Spotify dipinge un ritratto di famiglia schizofrenico, con Sio (un fumettista per bambini) come artista più ascoltato, musica cantautorale, indie e classica come i generi più in voga in casa nostra, e una spiccata predisposizione verso i podcast di true crime.

Quello che il Wrapped non dice sono i podcast che piu mi piace ascoltare in ambito lavoro. E non li rileva perché purtroppo sono ancora pochi e perché non li ascolto compulsivamente come fa mio figlio con Bruco Gianluco, la vera colonna sonora degli ultimi mesi.

Ma una buona notizia c’è. I podcast che parlano di lavoro saranno anche pochi, ma sono proprio fatti bene.

Anche io quindi mi cimento quindi con i miei consigli di fine anno, in questo caso sui podcast di lavoro.

Il mio preferito in assoluto, ma anche il più longevo, è Troppo poco, curato da Bianca Maria Cavallini e Luna Esposito. Se volete iniziare ad ascoltarlo, la mia puntata top è quella sul significato del lavoro.

Secondo in classifica Al lavoro tutto bene? Curato da Osvaldo Danzi. Puntata top con David Bevilacqua sul burnout.

Terza arriva Mapi Danna, con due serie non proprio centrate sul lavoro ma con contenuti che contribuiscono fortemente a creare il clima e l’ambiente di lavoro che vorrei: Scatenate e La parità non può aspettare.

Quarto arriva Il Tempo delle Donne reloaded di RCS che abbiamo anche sponsorizzato come EY, per i temi trattati. https://open.spotify.com/show/71ScayyEII00D6BhlFuNxH?si=dyZQ_aEDS-2kZiXrdBRLOA

Quinti a pari merito, a loro volta non focalizzati sul lavoro ma sempre pieni di idee: Hacking Creativity di Edoardo Scognamiglio e Federico Favot, Mondo complesso di Joe Casini e LeadEretici di Roberto Fioretto

Fuori categoria il neonato podcast di Giulio Xhaet, sulla fiducia visto che è uscita solo la prima puntata per ora: Da grande.

Buon ascolto!

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