Estate di studio matto e piacevolissimo

studio matto

Ho dedicato questa prima parte dell’estate a leggere e studiare tanto, ogni sera. Libri che avevo tenuto (letteralmente) sul comodino per tutto l’inverno, libri nuovi, libri regalati e libri finiti tra le mie mani fortuitamente.

Tutti libri che parlano – alcuni più direttamente, altri meno – di futuro del lavoro, che mi accompagnano nelle mie riflessioni di questo periodo e mi saranno di enorme aiuto per le prossime cose in via di scrittura.

Per ciascuno ho cercato una frase significativa, non necessariamente riassuntiva del testo, ma che mi ha colpito, per originalità del pensiero o – viceversa – perché la sentivo particolarmente assonante col mio.  Lette di fila magari hanno poco senso, ma vi assicuro che ciascuna apre un mondo. Ve le propongo qui di seguito, prima di dedicarmi a un agosto di narrativa. Visto che ci siamo, avete dei titoli da consigliare?

PS: Ho letto anche moltissimi articoli e post sempre sul tema, i più interessanti li ho ritweetati e commentati principalmente su Twitter. Se volete seguirmi anche là, mi trovate come @silviazanella_ 

PPS: Ho ancora un sacco di saggi e manuali da leggere sul futuro del lavoro, a loro do appuntamento a settembre. Ma se avete dei titoli da segnalarmi, in italiano o in inglese, vi ringrazio fin d’ora.

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“Design your life” di Burnett ed Evans  (special thanks a Francesca Parviero che ha scritto la prefazione all’edizione italiana) – “Bisogna essere bravi ad avere fortuna”

“HR revolution” di Alessandro Donadio (una rilettura, ma fatta con occhi diversi, da non perdere) – “Le persone salvano le organizzazioni da se stesse”

“Humanless” di Massimo Chiriatti (special thanks a lui per avermelo raccontato in anteprima) – “Qual è il primo compito del lavoro? Sceglierci”

“Contrordine compagni” di Marco Bentivogli (riletto con la dovuta attenzione, dovrebbe essere lettura obbligatoria in Parlamento prima ancora che nelle scuole) – “Si accusano la tecnologia e gli algoritmi là dove invece c’è un vuoto di proposta di policy, di raccomandazioni e iniziative che diano un senso e un indirizzo, e che offrano la possibilità di superare i limiti e cogliere le opportunità insite nel cambiamento”

“Come se tu fossi femmina” di Annalisa Monfreda (cronaca di un viaggio familiare di sole donne, con lezioni di management insospettabili adatte anche ai minori di 18 anni) – “Io pratico e teorizzo la gentilezza come forma di leadership perché sono consapevole delle sue potenzialità straordinarie e di quanto lontano possa spingere un gruppo”.

“10 idee per convivere con il lavoro che cambia” AAVV – “Il lavoro, o meglio l’occupazione retribuita, da ‘diritto di cittadinanza’ finisce col diventare ‘requisito di cittadinanza’, titolo di ‘meritevolezza’ per sancire l’appartenenza alla comunità”

“Employee Experience” di Rosario Sica – “La semplice verità è che le donne hanno una prospettiva unica e diversa sulle cose e di questa prospettiva abbiamo bisogno per aiutare le nostre organizzazioni a sviluppare nuove idee, mettere in discussione i dogmi, identificare le opportunità, ridurre i rischi e costruire realtà competitive e di successo”

“Rebel Talent” (ricorda molto quanto sostiene Ivan Ortenzi sugli “irrequieti”, resta tutta da capire l’applicabilità) – “Rebels value learning and stay humble”

“Maam, la maternità è un master” di Riccarda Zezza e Andrea Vitullo (special thanks a lei, che me lo regalò poche settimane prima che nascesse Pietro; riletto a distanza, rivela ancora più la sua forza dirompente) – “È arrivato il momento di “spingere” per una ricongiunzione reale tra vita e lavoro ha ricadute importanti su cosa è femminile e cosa è maschile al di là del genere, al di là degli stereotipi, fuori dalle gabbie”

“HR disrupted” di Lucy Adams (special thanks a Silvia Mauri per avermela fatta conoscere di persona) – “HR systems and manuals are geared towards making HR feel better rather than enabling employees to do their best work”

“Un branco di lupe” (lezioni di leadership al femminile dalla ex capitana della nazionale di calcio US) – “Una leader che si mostrava vulnerabile ci sembrò una violazione dei principi della leadership”

“Senza Filtro – paper edition” AAVV (special thanks a Osvaldo Danzi, che me ne ha fatto graditissimo omaggio) – “Oggi il lavoratore deve essere messo in condizione di capire il perché di ciò che fa. Lo ripeto: deve capire il perché”

Osservatorio 2018 sullo Smartworking del Politecnico di Milano AAVV (per evitare di dire cose tanto per dire, tipo che è una cosa da mamme o da sbarbatelli) – “Gli smartworker sono ancora prevalentemente uomini (76%) appartenenti alla generazione X, tra i 38 e i 58 anni (50%)”

“Lavorare nell’azienda liquida utilizzando l’apofenia” AAVV (titolo un po’ così, ma concept interessante) “Nel futuro del lavoro servirà l’apofenia, ovvero la capacità di riconoscere schemi o connessioni in dati casuali e senza alcun senso apparente”

“Holocracy” di Briant J. Robertson (testo fondativo delle organizzazioni iper piatte, una delusione) – “If no explicit power structure is in place, an implicit structure will emerge”

 

 

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