Secondo Paolo Iacci e Umberto Galimberti, “la felicità sembra essere possibile dopo il lavoro, malgrado e non anche grazie al lavoro”.
La felicità è forse eminentemente singolare, il lavoro è quasi sempre plurale. Questo perché la felicità non fa rima con i processi, le logiche collettive, le dinamiche organizzative, anche nelle migliori delle ipotesi.
Ma come sostiene Chiara Bisconti dobbiamo smettere di tollerare le aziende come luoghi di infelicità.
bastalavorarecosì

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