Si può licenziare in tanti modi

Si può licenziare in tanti modi: da Musk che chiede via mail ai dipendenti pubblici di ricevere una lista dei 5 risultati raggiunti la settimana precedente, pena il licenziamento, a Starbucks che lascia a casa oltre mille persone ma si raccomanda di non presentarsi in ufficio il giorno dell’annuncio dei layoff. Dal silent firing alla sindrome del corridoio.

Questo mercoledì passiamo in rassegna i peggiori casi di sciatteria manageriale del momento.

Modalità Pitch/Talent Show: “spiegatemi perché siete utili o consideratevi fuori dall’azienda”

La famosa mail di Musk arrivata oltreoceano a pompieri, dirigenti scolastici e agenti dell’Fbi è giunta anche alle basi militari di Aviano e Vicenza. Come se non fosse responsabilità del manager innanzitutto sapere cosa fa il proprio team. (https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/musk-mail-dipendenti-italiani-aviano_6VUms9mtocn02mVKZpTQd0

Modalità lavoro agile no, licenziamento da remoto sì

Dopo avere minacciato per mesi di licenziare chi non fosse tornato in ufficio, Starbucks il 25 febbraio ha chiesto ai propri impiegati di lavorare da casa, per poter annunciare “con la dovuta privacy” i tagli via mail alle singole persone. La notizia la trovate sul Financial Times https://www.ft.com/content/6203d69f-65e1-48ca-bc72-e39c60b4584d 

Modalità silente

Quando non c’è ancora un provvedimento vero e proprio, ma vengono messi in atto comportamenti poco “appariscenti” ma volti a svalutare il lavoratore. È una grande fonte di demotivazione, ancora più difficile da dimostrare del mobbing. Ne ho parlato con Myriam De Filippi di Donna Moderna (https://www.donnamoderna.com/empowerment/lavoro/silent-firing-licenziamento-silenzioso-cos-e#google_vignette)

Modalità too much

L’ultima indagine del  Censis sul welfare  chiama “sindrome da corridoio” l’osmosi – qui interpretata  solo negativamente –  tra vita privata e lavoro, che “abbatte benessere soggettivo, la qualità della vita e la salute mentale”. Il 25,7% dei lavoratori dipendenti si porta infatti al lavoro i problemi di casa, privati, con effetti negativi sulla perfomance, il 36,1% si porta i problemi lavorativi a casa con effetti negativi sulle relazioni familiari, amicali ecc. Questa non è una forma di licenziamento, ma non saper intercettare (a livello individuale e manageriale) quando tutto è too much, può essere veramente perivoloso. Perché “pendolare” non è più solo un nome, ma anche un verbo, quello che definisce il continuo oscillare tra vita e lavoro a cui siamo sottoposti ogni giorno. Abbiamo commentato la ricerca del CENSIS (e molto altro) a Radio 24 – Il Sole 24 Ore con Debora Rosciani e Mauro Meazza in una frizzantissima puntata di “Due di Denari”. 

Buon ascolto, a pendolari e non! https://www.radio24.ilsole24ore.com/programmi/due-denari/puntata/trasmissione-26-febbraio-2025-110500-2366088601489264

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Piccolo spazio pubblicità: Basta lavorare così 

È il titolo del mio ultimo libro appena uscito per Bompiani. Il Sole 24 Ore gli ha dedicato una lunga e bellissima recensione, qui la rassegna stampa completa ad oggi: https://silviazanella.com/video-eventi-rassegna-stampa/rassegna-stampa-lavoro/rassegna-stampa-basta-lavorare-cosi/

Le prime presentazioni sono sabato 15 a Treviso al Festival Città Impresa (la mattina) o nells Bergamasca per il Festival Tierra (la sera), ma ci saranno altri appuntamenti, compreso il Salone del Libro di Torino, sempre segnalati sul sito: https://silviazanella.com/eventi/

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