
Modupe Akinola insegna alla Columbia Business School, dove dirige il centro Sanford C. Bernstein & Co. Center dedicato a Leadership e etica.
L’ho incontrata a Wobi, e le ho fatto alcune domande, che dopo le ultime esternazioni da Facebook and co mi hanno indotto a metterle per iscritto in questa intervista.
Dal suo osservatorio come vede il futuro della diversity, equity and inclusion in questo clima di crescente antiwoke?
Negli Stati Uniti sempre più aziende e università stanno smantellando le funzioni e gli uffici dedicati alla DE&I. Purtroppo invece di dare voce a chi non ce l’ha ascoltiamo chi urla da posizioni di potere. Ma dobbiamo continuare a costruire piattaforme e creare cultura affinché tutti possano avere le stesse opportunità, anche perché la diversità non cesserà, andrà anzi sempre più aumentando. Questo per via delle diseguaglianze che una certa politica non potrà che accentuare. Bisognerà fare attenzione a chi daremo l’incarico di ricostruire.
Le aziende cosa possono fare nel frattempo per valorizzare le unicità di ciascuno e minimizzare il rischio di discriminazioni?
Chi si occupa di ricerca e selezione può mettere in campo due strategie relativamente semplici ma che si sono dimostrate nei fatti molto efficaci. Da un lato, richiedere espressamente candidature in cui non vengano indicate età, genere o elementi forti di distinzione all’interno del curriculum. Il blind recruiting (“selezione alla cieca”) diversifica nettamente le diverse tipologie di profili ed evita la preselezione di persone dal background uniforme. Lo stesso esito si ha quando la rosa finale di candidati non presenta poche “eccezioni” (“la donna”, “la persona di colore”, “la personacon disabilità”) ma fa emergere le qualità intrinseche e non quelle più visibili e fonti di possibili discriminazioni.
Cosa può fare ciascuno di noi ogni giorno al lavoro?
Farci caso. Se in una call vedete solo una donna, una persona molto anziana o una molto giovane, qualcuno di diversa estrazione sociale, chiediamoci cosa comporti per questa persona far parte di una data minoranza e porsi le giuste domande. Esercitarsi nella consapevolezza aiuta a rendersi conto di differenze più sottili e meno evidenti.

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