E sono 6: arriva Unicità

È grazie al contributo di Maria Cristina Bombelli che questa collana di FrancoAngeli “Voci del lavoro nuovo” si arricchisce di un nuovo lemma: Unicità.

Abbiamo riflettuto a lungo su questa parola e sulla persona a cui affidarla. Nel dibattito sulle risorse umane si discute ormai da venti anni attorno ai temi della diversità, dell’equità e dell’inclusione, tutte parole parzialmente complementari a quella che dà il titolo a questo volume. Eppure, sentivamo che – attraverso questi vocaboli – qualcosa ci sarebbe sfuggito. Da un lato perché era alto il rischio di rincorrere mode e tendenze, senza entrare nel merito vero della questione, ovvero come valorizzare al meglio ogni singola persona all’interno delle aziende. Dall’altro perché abbiamo la convinzione che non è per forza individuando la differenza, sottolineandone la specificità e la distanza dalla norma, che si creano le condizioni propizie per l’espressione più piena delle potenzialità di ciascuno.

Cercavamo quindi chi, partendo dal concetto di pluralità, potesse arrivare a un nucleo fondativo, quello dell’Unicità appunto, con uno sguardo profondo a ciò che essa rappresenta. Maria Cristina Bombelli, che di queste tematiche si occupa da quarant’anni e che all’Università Bocconi ha fondato il primo centro studi di ricerca sul tema, ci è parsa la voce giusta per sviscerare questa parola.

In questo libro porta tutta la sua esperienza e competenza al riguardo, e ci accompagna, attraverso testimonianze, richiami bibliografici, riflessioni personali e consigli per individui e aziende in tre percorsi.
Nel primo passa in rassegna le pratiche di diversity, equity e inclusion attualmente messe a terra nelle organizzazioni. Lo fa con un forte piglio critico, soprattutto nel loro non essere in grado di valorizzare l’unicità, riducendosi spesso a proclami o a limitarsi a “fare i compiti” e con piani di azione talvolta in collisione reciproca. Riconosce che lo sforzo non è semplice e che il tempo è una variabile fondamentale, ma non fa sconti a policy ammiccanti o declaratorie con poca sostanza.


Nel secondo capitolo la prospettiva è più sull’individuo e su come le sue istanze vengano o meno viste e comprese dalle organizzazioni. Introduce qui una chiave di lettura estremamente interessante, quella del potere, visto non solo come possibilità di dare premi o punizioni, ma anche come base di partenza per il riconoscimento delle unicità. Solo un potere al passo coi tempi ha la forza di cambiare, di riconoscere i bisogni, di interpretarli a vantaggio di tutti. È in atto, afferma l’autrice, una “rivoluzione antropologica”, la cui comprensione non è più procrastinabile, anche per l’emergere fortissimo delle richieste che giungono dalle nuove generazioni in ingresso nel mercato del lavoro. Per le imprese occuparsi di unicità è un imperativo inderogabile, se vogliono mantenersi attrattive e capaci di far fiorire chi lavora per loro. Chiaro che, a loro volta, anche le imprese non sono fungibili: ognuna ha la propria cultura, i propri obiettivi, la propria storia manageriale.

Ovviamente l’unicità va esplorata anche a livello soggettivo, tanto più che si tratta di un processo che fondamentalmente non ha mai fine. Servono consapevolezza e capacità di autoriflessione, coraggio di guardarsi dentro e al contempo una visione realistica anche sull’esterno. Di questo parla il terzo capitolo, che non si limita a indagare l’evoluzione del sé ma come questa possa e debba rapportarsi anche al contesto professionale. Il tema non è quindi quale professione andare a scegliere, ma quale sé mettere in gioco. Al di là di competenze e mansioni, ogni persona può realizzarsi al meglio se vede riconosciuta la propria unicità, nel configurarsi specifico di fase della vita, fase dell’azienda, ruoli personali e professionali, ambizioni private e pubbliche.

Il volume si chiude con 10 domande, non intercambiabili, che ogni manager e ogni professionista dovrebbe farsi per gestire l’altrui e propria unicità. Una doppia check list – tutt’altro che veloce – per capire quali strumenti usare, come cambiare la cultura organizzativa, come rimettere in ordine le priorità.

Grazie alla voce nuova di Maria Cristina Bombelli e a FrancoAngeli per darci la meravigliosa opportunità di costruire un futuro del lavoro diverso, valorizzando l’Unicità. Il libro si può acquistare in libreria e via ecommerce, anche su Amazon.

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