
Un anno fa esatto consegnavo all’editore Bompiani “Il futuro del lavoro è femmina”.
Scherzando, all’epoca, si diceva che non si sapeva bene dove collocarlo, se fra gli scaffali di saggistica e management o se in quelli di fantascienza. Perché alcune cose, 12 mesi fa, sembravano davvero al di là da venire, nel mondo del lavoro.
Per questo guardo con stupore e ammirazione i passi da gigante fatti da tanti lavoratori e da tante aziende da fine febbraio in qua, pur in mezzo a tante difficoltà. E insisto tanto nelle opportunità insite in questa eccezionale “sliding doors” di trasformazione.
La tecnologia, l’abilitazione tecnica a lavorare (anche) da remoto, a guardare ai processi in maniera diversa, a rivedere le organizzazioni e il concetto di performance, a ripensare città, spostamenti e soprattutto modi di lavorare, non vanno da nessuna parte senza un pensiero, una visione (anche politica) dietro.
La mia visione l’ho raccontata nel mio libro, che a dispetto del titolo mi ha permesso di raccogliere apprezzamenti trasversali anche da parte di uomini (e che uomini ;)).
A sei mesi dall’uscita, colgo l’occasione per raccogliere qui sopra solo alcune delle immagini, delle recensioni, delle interviste, dei video e degli eventi che più mi hanno inorgoglito e commosso.
A tutti un grazie, e un augurio per un 2021 in cui il lavoro sia sempre più femmina, e che certi cambiamenti – altamente necessari – non sembrino più fantascienza.
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