[foto tratta dal profilo Twitter di Anna Zavaritt]
Sapete cosa sono i #Manel? Sono i convegni i cui relatori sono tutti maschi. Se si arriva a panel composti da soli uomini, le ragioni sono tante. Un minor numero di donne visibili, meno donne in posizioni di potere, minor presenza nei network decisionali, minor abitudine a far sentire la propria voce, minore esposizione al public speaking, tendenza a chiamare sul palco “sempre gli stessi”. Eccetera eccetera.
Quale che sia la ragione, per me rimane paradossalmente un problema non tanto di rappresentanza ma forse ancor più di innovazione. Un punto di vista “altro” non può che fare bene al dibattito, e differenziare gli speaker ė il primo modo per ascoltare nuove prospettive, esperienze inedite, temi non ancora entrati in agenda. Vale per il futuro del lavoro, come ho raccontato in un TEDx, vale anche per ogni tipo di riflessione pubblica. Tra l’altro, fare leva sul genere per ampliare i punti di vista sarebbe solo il primo passo per includere davvero ogni forma di diversità. Resta il fatto che si tratterebbe di un primo passo enorme.
Ne ho parlato con Dario Di Vico, editorialista del Corriere della Sera, e venerdì è uscito il suo pezzo su Sette, dove vengono raccolte anche alcune possibile soluzioni, con Paola Bonomo e #100esperte. Altre, ed è il bello della Rete, sono uscite dalla discussione che ne è scaturita.
Le più significative le ho riportate qui sotto, ma se ve ne vengono in mente altre, sarò ben contenta di veicolarle.
Chiara Bisconti:
Piccole azioni che tutti possiamo fare: non andare ad ascoltare un panel solo maschile, declinare l’invito a fare parte di un panel solo maschile, dire pubblicamente che è sbagliato far parte di un panel solo maschile (a volte ce ne si accorge solo fisicamente sul palco). manel #tuttimaschi
Natasha Aleksandrov
Aggiungo: facciamoci avanti, non aspettiamo di essere chiamate; non basta abbattere le barriere di genere, bensì anche di età e personalità: valgono competenze idee capacità d’ascolto #tuttimaschi #womanel
Mila Spicola:
Farsi qualche domanda quando si ha l’onere e onore di organizzare un convegno, e vedere se si fa bingo >>
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